IL CONVENTO DEI CAPPUCCINI

CONVENTO DEI FRATI- FOTO NVENTUR

La Chiesa dei Cappuccini risale al 1640. Lo stile si rifà al romanico genovese a tre navate e a strisce bianche e nere ormai sbiadite dal tempo. L'altare è un classico francescano. Ad essa di può accedere anche da piazza partigiani (vedi immagini). I frati ebbero notevole importanza nella vita del borgo ed essenziale fu la loro azione di solidarietà soprattutto durante le epidemie di peste, di vaiolo e colera quando prestarono soccorso agli infermi nel lazzaretto costruito nell'isola. Con la legge del 1866 del governo sabaudo si stabilì la soppressione delle congregazioni religiose e la confisca dei terreni, quindi anche il nostro convento fu costretto a chiudere e i frati allontanati. Solo grazie alla reazione della popolazione e l'intervento munifico di Francesco Monticelli che riscattò il terreno ed il convento all'asta pubblica  i frati poterono ritornare. Monticelli morì nel 1879 e le sue spoglie riposano nella prima stanza a destra dall'ingresso principale della foto sopra. Il Convento servì anche per un certo periodo come scuola e fu sempre attivo dalle attività missionarie alle cerimonie. L'interno fu restaurato a varie riprese negli sessanta/settanta  e qui spicca la figura del maestro d'arte Gilberto Venturi, terziario francescano, che tra le tante opere a cui gratuitamente si prestò, disegnò i mosaici per i pavimenti, fece le sei vetrate dedicate al cantico di frate sole (in alto), realizzò l'affresco nel chiostro (andato presto in rovina per la rottura delle tubazioni), aggiustò le statue del presepe del Maragliano (che furono poi rubate e mai recuperate), scenari per i sepolcri e dipinti per ornare le chiese delle missioni (vedi immagini). Negli ultimi venti anni del 1900 a causa del numero sempre più ridotto della popolazione francescana il convento cominciò il suo declino. La custodia del convento unita all'attività missionaria  è stata gestita con dedizione dalla famiglia Quell'Oller.   Nei secoli passati il convento ospitava decine di frati sotto la guida di un guardiano. Ora comunque rimane un'oasi di spiritualità  per la comunità come voleva il benefattore Francesco   Monticelli, centro di opere caritatevoli e culturali nella guida francescana.     Nel link seguente la storia dei frati di Pontedecimo. e del convento.

 

 

 

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